Per l'Iran "Berlusconi è servo dei sionisti". E proprio per questo ci piace!
[b]L'Opinione 5 febbraio 2010 | 15.01
Stefano Magni[/b]
Immediatamente dopo il discorso di Silvio Berlusconi alla Knesset (il parlamento israeliano), il regime di Teheran aveva reagito contestando una “interferenza negli affari interni di un Paese indipendente†da parte dell’Italia. Oltre a sottolineare il pericolo di una dittatura, guidata da un uomo (Ahmadinejad) che usa gli stessi argomenti di Hitler e vuole dotarsi dell’atomica, Berlusconi ha espresso tutto il suo sostegno all’opposizione iraniana. Che da mesi, coraggiosamente, protesta sfidando la repressione.
E’ una presa di posizione legittima, tipica di un governo democratico che non rinuncia ai propri valori nel nome del buon vicinato con una delle peggiori dittature del mondo. E i media di regime iraniani, che sanno quanto sia pericoloso (per il regime) un endorsment internazionale all’opposizione dell’Onda Verde hanno reagito con un attacco personale contro Berlusconi. Usando i triti e ritriti slogan della propaganda antisemita. Il premier italiano, dal loro punto di vista, avrebbe reso una “serie di servigi ai padroni israeliani†con le dichiarazioni fatte durante la sua visita in Israele. Lo ha affermato il sito in italiano della radiotelevisione di Stato iraniana. “Dopo aver sparato dichiarazioni decisamente discutibili sull’Iran – afferma il sito – il premier italiano è arrivato a dire che la guerra contro Gaza fu giusta, calpestando così i cadaveri di 1.400 civili palestinesi uccisi l’anno scorso da Israele durante tre settimane di folli bombardamentiâ€. Berlusconi, si aggiunge nel commento, “durante il suo discorso ieri alla Knesset ha completato tutta la serie di servigi fatti ai padroni israelianiâ€, dopo che, “prima e durante la visita in Israele aveva rivolto all’Iran tutte le accuse possibili, ad iniziare da quella di voler sviluppare armi nucleariâ€. In Italia, Marco Casella, vicepresidente dell’International Young Democrat Union (Iydu, cioé l’Internazionale che raduna i movimenti giovanili di centrodestra), rilancia la battaglia per la democrazia in Iran: “In questi giorni – ricorda Casella – vengono eseguite le condanne a morte contro gli oppositori al regime, arrestati in seguito alle proteste di piazza per il contestato esito elettorale dello scorso anno. La repressione del regime poliziesco iraniano ha già fatto molte vittime innocenti soprattutto tra i giovani e gli studenti. Ad oggi – sottolinea il vicepresidente dell’Iydu – almeno altre nove persone si trovano in attesa di esecuzione capitale, poiché rei di aver osato manifestare, liberamente, il proprio dissensoâ€. “Perciò il network giovanile mondiale del centrodestra l’International Young Democrat Union – afferma Casella – invita tutti i governi democratici ad accogliere l’invito del capo del Governo italiano, Silvio Berlusconi, quando egli stesso ha ricordato che è un nostro dovere sostenere e aiutare l’opposizione in Iranâ€. Sottolineando, tra l’altro, che Ahmadinejad non ha un grande seguito popolare.
[b]L'Opinione 5 febbraio 2010 | 15.01
Stefano Magni[/b]
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