E' passata una settimana da quella scritta offensiva antisemita pura contro il popolo Ebraico sul muro del mio ufficio, dove io da anni mi impegno e continuerò a impegnarmi per combattere l'antisemitismo e il razzismo, dove io propongo sempre la strada del dialogo e la convivenza pacifica fra diverse culture.

Non nascondo la mia amarezza che mi ha lasciato scioccato per giorni. Pensando a chi potrebbe aver commesso un gesto cosi offensivo, dico che se veramente avesse pensato a tutto ciò che ha passato il popolo Ebraico nell'arco di migliaia di anni e sopratutto durante la seconda guerra mondiale, dove sono state sacrificate 6 milioni di vite umane, migliaia di donne e bambini massacrati e bruciati vivi, se solamente si fosse fermato a pensare questo, forse non avrebbe sporcato un muro con una scritta cosi infame.
Certe persone capaci solo di manifestare odio nei confronti degli Ebrei, per disinformazione sulla loro cultura, dovrebbero sapere che proprio gli Ebrei hanno partecipato alla liberazione dell'Italia con la loro "Brigata Ebraica".
Il mio desiderio è che ci sia collaborazione fra i popoli, convivenza civile e dialogo inter-religioso sopratutto fra i giovani, che rappresentano il nostro futuro, perchè coltivando odio e violenza, si raccoglie solamente altro odio e altra violenza, quindi tutti insieme dobbiamo impegnarci per estirpare tutte quelle erbaccie chiamate antisemitismo, razzismo, odio e violenza, prima che le loro radici crescano e la storia si ripeta.
Colgo l'occasione per invitare tutti i rappresentanti del centro culturale Islamico a un incontro per dialogare fra noi e tutti insieme piantare un seme di pace che dia in frutto un'idea sana per il futuro di tutti noi e sopratutto per i nostri figli. Tutti dobbiamo allargare le braccia con amore e unità, cosi possiamo abbracciare il mondo intero a favore della pace.
Ringrazio il fratello Davide Romano, già presidente nazionale dei Giovani Ebrei Italiani e segretario della nostra associazione, e il presidente dell'associazione Amici di Israele Eyal Mizrahi per tutto il sostegno morale che mi hanno dato.

Adam Atef

 

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