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[b]FONTE: rainews24.rai.it[/b]
Youssef Maged Al Molky, il capo del commando palestinese che nel 1985 sequestro' la nave da crociera Achille Lauro, uccidendo un passeggero americano di origine ebraica, e' partito alle 22.30 dall'aeroporto di Roma Fiumicino con un aereo diretto a Damasco.
Oggi la polizia lo aveva prelevato dal centro di accoglienza Serraino Vulpetta di Trapani per accompagnarlo a Roma e poi espellerlo in Siria dove, a suo dire, Al Molky rischia la condanna a morte.
Il giudice di pace non si e' ancora pronunciato sulla sua richiesta di rimanere in Italia, dove ha sposato una donna che vive in Piemonte.
[b]Achille Lauro, espulso Al Molky capo del commando Lui: "In Siria rischio la morte"
di Redazione[/b]
Al Molky, condannato a 30 anni di reclusione dalla Corte d'Assise di Genova per quel sequestro e l'uccisione di un passeggero statunitense di origine ebraica, Leon Klinghofer, ha scontato 23 anni e 8 mesi di carcere, pena ridotta per buona condotta.
uscito dall'Ucciardone, nell'aprile scorso, era stato colpito da un ordine di espulsione nei confronti del quale hanno pero' fatto ricorso i suoi legale, Gianfranco Pagano del foro di Genova e Stella Marina Cavallo, di Palermo. Secondo i legali, Al Molky, nato in Palestina da padre giordano e madre siriana, e sposato da 5 anni con una donna italiana che vive in Piemonte, "non ha una cittadinanza riconosciuta, e' sposato in Italia e secondo la sentenza deve ancora scontare tre anni di liberta' vigilata".
In attesa della decisione del giudice di pace di Palermo sul ricorso, Al Molky era stato rinchiuso nel centro di accoglienza Serraino Vulpitta di Trapani.
[b]Achille Lauro, espulso Al Molky capo del commando Lui: "In Siria rischio la morte"
di Redazione[/b]
Genova – Anche se il giudice di pace non si è ancora pronunciato sulla sua richiesta di rimanere in Italia, dove ha sposato una donna piemontese, la polizia lo ha prelevato dal centro di accoglienza Serraino Vulpitta di Trapani per accompagnarlo a Roma e poi espellerlo in Siria. Protagonista della vicenda è Youssef Maged Al Molky, 47 anni, capo del commando palestinese che nel 1985 sequestrò la nave da crociera Achille Lauro uccidendo un passeggero statunitense di origine ebraica, Leon Klinghofer.
Al Molky ha scontato una condanna a 23 anni e 8 mesi (era stato condannato a 30 anni dalla Corte d'assise di Genova ma ha ottenuto la libertà anticipata per buona condotta) e subito dopo essere uscito dall'Ucciardone, nell'aprile scorso, è stato espulso dal territorio italiano. Il suo legale ha però fatto opposizione ritenendo che l'uomo, di padre giordano e madre siriana, "non ha una cittadinanza riconosciuta, è sposato con una italiana e secondo la sentenza deve ancora scontare tre anni di libertà vigilata".
In attesa della decisione del giudice di pace di Palermo, che dovrebbe esprimersi proprio in questi giorni, Al Molky è stato rinchiuso nel centro di accoglienza trapanese. "Mi hanno prelevato nel pomeriggio – racconta Al Molky – e mi stanno conducendo a Roma. Mi hanno detto che mi spediranno in Siria, dove rischio la morte". Secondo l'avvocato Pagano, poiché molti reati legati alla vicenda dell'Achille Lauro furono compiuti nelle acque territoriali siriane, "le possibilità che Al Molky possa essere condannato a morte sono molto alte". "E' assurdo – aggiunge il legale – che un uomo venga espulso prima ancora che il giudice competente si esprima".
L'azione terroristica sull'Achille Lauro, in crociera nel Mediterraneo, fu compiuta nell'ottobre del 1985. Del commando facevano parte anche Ibrahim Abdellatif Fatayer, 44 anni, nato in un campo profughi di Beirut, condannato a 20 anni di carcere più 3 di libertà vigilata ed ora rifugiato in una Paese arabo; Hamed Maruf Al Assadi, il 'pentito', che dopo aver scontato la condanna pare viva in Italia sotto copertura, e Bassam Al Asker, minorenne all'epoca dei fatti, rimpatriato in un campo del nord del Libano. Regista dell'operazione, secondo la Corte d'Assise di Genova, fu Khalid Husayn, il più anziano del gruppo, trovato morto lunedì scorso nella sua cella nel carcere di Benevento dove stava scontando l'ergastolo. Ad organizzare il sequestro sarebbe stato, sempre secondo i giudici genovesi, il presidente del Fronte di Liberazione della Plaestina, Abu Abbas, condannato all'ergastolo a Genova e morto per infarto a Baghdad l'8 marzo 2004 dopo essere stato catturato dall'esercito americano.
"L'Algeria si era dichiarata disposta ad accoglierlo. Lo aveva fatto dopo l'interessamento da parte dell'autorità Palestinese". A riferirlo è l'avvocato. "C'era un accordo internazionale – spiega – per cui Al Molky avrebbe potuto rifugiarsi in Algeria. L'autorità palestinese si era infatti interessata al caso e la rappresentanza a Roma mi aveva fatto sapere di aver ottenuto un lasciapassare dall'Algeria. Al Molky, però, non ha mai voluto accettare questa soluzione poiché ritiene, essendo sposato in Italia, di poter rimanere nel nostro Paese al fianco della moglie".
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Se andate a leggere su i vari Forum e Blog della sinistra, a riguardo di questi cinque assassini (4 sequestratori della nave + Khaled Huseyn organizzatore sceso ad Alessandria) sono tutti degli eroi.
La morte per infarto di uno di loro di 79 anni; viene commentata come l'essere stato assassinato dalle Guardie carcerarie italiane.
Al Molky che a fine pena abbiamo inviato in Siria perchè su di lui pendeva un procedimento giudiziario(non vedo proprio perché poi ce lo dovevamo tenere noi ?); secondo questi poveri disturbati, lo abbiamo mandato a morire; senonché, questo martire dopo un paio d'ore che era arrivato a Damasco, ha telefonato in Italia da un noto ristorante della città , per informare i "disturbati" che era andato a cena "fuori porta".
Questi della sinistra, sono per la difesa ad oltranza di tutti gli assassini del popolo d'israele e degli ebrei; oramai è cosa assodata e documentata.