Oggi si manifesta e si prega nello stesso luogo per la "pace".
[b]Riccardo Di Segni,
rabbino capo di Roma[/b]
Nella manifestazione pro Palestina del sabato scorso a Roma, il momento, ormai tradizionale, della preghiera islamica si è svolto a metà di [b]via dei Fori Imperial[/b]i, a poca distanza dal Colosseo. Questa volta forse non c'è stata la provocazione anticristiana, anche se il Colosseo è un simbolo per i Cristiani; quasi nessuno protesta per l'uso di quella strada per le parate militari e quindi non dovrebbe farlo neppure per una preghiera. Per gli Ebrei c'è invece qualcosa di significativo e inquietante nella scelta di quel luogo per la preghiera, forse dovuta al caso (?), quasi certamente non a una consapevolezza da parte degli organizzatori. Il luogo usato per la preghiera islamica corrisponde esattamente alla piazza antico-romana dove Vespasiano eresse il Foro e il Tempio della Pace per celebrare la vittoria sulla Giudea e lì furono ospitati ed esibiti i cimeli del Santuario di Gerusalemme distrutto, descritti nell'arco di Tito, tra cui la Menorà d'oro. Gli imperatori Flavii chiamarono "Pace" la nostra rovina. Oggi si manifesta e si prega nello stesso luogo per la "pace".
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