[b]L'ASSEMBLAGGIO DEI PEZZI SAREBBE AVVENUTO A GAZA[/b]

Trovati i resti di alcune testate ad alto potenziale. Potrebbe trattarsi di un "regalo" dell'Iran

MILANO – Esaminando i resti di alcuni missili sparati dai palestinesi, gli israeliani hanno scoperto che si tratta di un'arma cinese, il "WS 1E" da 122 millimetri, ben più potente del tradizionale Grad. Ma come sono arrivati questi ordigni ad Hamas?

Da Gerusalemme hanno ipotizzato che i missili siano stati contrabbandati prima in Africa e poi attraverso il deserto. Un "regalo" – sostengono – confezionato dall'Iran. Nel giugno 2007, il Corriere aveva rivelato i dettagli di un complesso piano per aiutare Hamas. In base ad un accordo segreto armi sofisticate sono state inviate dall'Iran al Sudan e da qui, dopo un periodo di sosta, spedite verso l'Egitto. Le casse erano state affidate ai beduini del deserto che le hanno consegnate ad un esponente della Jihad egiziana. Questi ne avrebbe conservato una parte e trasferito il resto nella striscia di Gaza.

RAGGIO D'AZIONE – A coordinare il "giro" esponenti della Forza Qods, l'apparato clandestino dei pasdaran, e alti esponenti di Hamas. Per gli artificieri israeliani il missile cinese – lungo 2,9 metri e pesante 74 kg – è considerato temibile non solo per il raggio d'azione (40 km) ma anche per la carica ad alto potenziale. La testata può essere composta da esplosivo e 1500 sfere d’acciaio che producono un effetto "lupara". Fonti di intelligence hanno aggiunto che, in alcuni casi, Hamas ha importato solo alcune componenti degli ordigni ed ha finalizzato l'assemblaggio a Gaza. Ad aggiungere incertezza hanno contribuito le informazioni del "Times". Per il quotidiano britannico Hamas avrebbe ricevuto dall’Iran alcuni esemplari del "Fajr 3", con un raggio d’azione di 45 chilometri.

[b]Guido Olimpio
[/b]01 gennaio 2009(ultima modifica: 02 gennaio 2009)

 

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