[b]DURANTE TREGUA DI 3 ORE SPARI ISRAELIANI CENTRANO A GAZA CAMION ONU: UN MORTO

-NB: L'Onu ha accusato Israele di aver violato oggi, con il bombardamento di un mezzo di soccorso e l'uccisione di due autisti, la tregua umanitaria. Poi ha dovuto parzialmente rettificare la protesta, ammettendo che i colpi sono partiti in mattinata, prima che scattassero le tre ore di tregua. Immediato però il provvedimento: l'Unrwa, l'agenzia delle Nazioni Unite incaricata della distribuzione di aiuti, ha sospeso le operazioni per motivi di sicurezza.-

Razzi dal Libano, Israele bombarda Cessate il fuoco, risoluzione dell'Onu
A New York accordo sulla risoluzione. Tre o quattro katiuscia su Israele: feriti. L'artigilieria replica
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[b]Sì a un'intesa di massima fra Lega Araba e Gran Bretagna, Usa e Francia
Mubarak invita Olmert a Gerusalemme, divisioni nel governo israeliano
Onu, accordo per la risoluzione
Usa: "Tregua più lunga a Gaza"
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[b]CORRIERE[/b]

NEW YORK – Un accordo di massima è stato raggiunto tra paesi occidentali e arabi su una risoluzione del Consiglio di Sicurezza dell'Onu su un cessate il fuoco a Gaza. Lo ha indicato a un gruppo di giornalisti del Palazzo di Vetro una fonte diplomatica di uno dei principali paesi della Lega Araba. Rimangono da risolvere alcuni dettagli e non è detto che l'approvazione della bozza di risoluzione sia possibile ancora oggi (giovedì ndr.) Il Consiglio di Sicurezza riprenderà le consultazioni durante la notte per tentare di avvicinare in maniera definitiva le rispettive posizioni.

A GAZA – La giornata nella Striscia di Gaza, caratterizzata da deboli speranze di un cessate il fuoco è stata aperta da alcuni razzi «Katyusha» caduti giovedì mattina sull'alta Galilea occidentale, nel nord di Israele, in prossimità del confine col Libano, facendo rialzare la tensione nello Stato ebraico, che potrebbe ora trovarsi impegnato in uno scontro su due fronti: a sud contro i miliziani di Hamas che controllano la Striscia e a nord contro le fazioni filopalestinesi legate agli Hezbollah. Lo ha riferito la radio pubblica, precisando che ci sono alcune persone (si parla di cinque) ferite in maniera non grave. Intanto da papa Benedetto XVI arriva un appello per una tregua «anche perché l'opzione militare, da qualunque parte essa provenga, non è mai una soluzione». Tra gli appelli anche quello del Dipartimento di Stato Usa che ha chiesto ad Israele di aumentare lo spazio di tempo per l'accesso agli aiuti umanitari a Gaza. «Crediamo che debba esser aumentato ulteriormente», ha detto il portavoce Robert Wood, a proposito del corridoio umanitario aperto da Israele e che consente per tre ore libero accesso nel territorio alle organizzazioni e ai loro aiuti. Wood ha inoltre definito «terribile» la situazione a Gaza: «Siamo davvero preoccupati per quel che sta accadendo sul terreno».

L'ATTACCO E LA RISPOSTA – Sul fronte di guerra, secondo quanto precisano fonti militari, sono stati tre o quattro i razzi sparati dal sud Libano, caduti nei pressi di Nahariya. A questi lanci ha fatto seguito la risposta di Israele, che ha a sua volta sparato con lanci di artiglieria in direzione del territorio libanese. «Abbiamo sparato direttamente verso l'origine dei tiri di razzi, provenienti dal Libano», ha affermato un portavoce militare israeliano. Il ministro libanese del lavoro del partito Hezbollah, Mohammed Fneish, ha negato il coinvolgimento del gruppo nel lancio di razzi dal sud del Libano in Israele. Fneish ha specificato che Hezbollah non era al corrente del lancio di razzi Katyusha, in tutto tre, al quale Israele ha risposto con alcuni colpi di artiglieria. E secondo quanto ha riferito la tv israeliana altri lanci dal Libano e diretti verso il nord di Israele sarebbero avvenuti nella tarda mattinata. Non si ha ancora notizia di eventuali vittime causate da questo tiro incrociato.

HEZBOLLAH SOTTO ACCUSA – In Israele si stima che a sparare i razzi sia stata un'organizzazione palestinese col permesso però degli Hezbollah. Nei giorni scorsi Israele aveva più volte avvertito gli Hezbollah a non aprire il fuoco per mostrare solidarietà con i palestinesi nella Striscia di Gaza, sottoposti a una dura offensiva israeliana. Per precauzione comunque lo spiegamento militare israeliano nel nord era stato rafforzato e riservisti richiamati alle armi. Hezbollah ha però comunicato al governo presieduto da Fuad Siniora di non essere responsabile del lancio di razzi. Anche i portavoce di Hamas hanno nel frattempo fatto sapere di non essere coinvolti nelle azioni sul fronte libanese e che le proprie operazioni militari sono condotte esclusivamente nella Striscia. Non sappiamo – hanno inoltre precisato alle agenzie di stampa – chi ci sia dietro a quelle iniziative.

LIBANESI E UNIFIL IN CAMPO – L'esercito libanese, nel frattempo, ha reso noto di aver preso «le misure necessarie» per rafforzare la sicurezza e «portare la situazione sotto controllo». «Dopo il lancio di razzi da parte elementi non identificati, unità dell'esercito libanese in cooperazione con le forze dell'Unifil hanno preso le necessarie misure per portare la situazione sotto controllo e impedire ogni strumentalizzazione e porre in pericolo la sicurezza del Paese», ha reso noto l'esercito in un comunicato diffuso dall'agenzia ufficiale Nina.

IL PRECEDENTE – L'area al confine tra i due Paesi è la stessa che fu teatro della guerra-lampo dell'agosto 2006 tra le forze israeliane e le milizie sciite libanesi di Hezbollah; l'ultimo bombardamento con razzi dal Libano su Israele invece risaliva al giugno dell'anno scorso, ed era stato effettuato da estremisti palestinesi. L'odierno scambio di colpi è stato confermato anche da fonti delle forze di sicurezza di Beirut.

NUOVI SCONTRI A GAZA – Intanto continuano le operazioni a Gaza con accuse dell'Onu a Israele. Durante la tregua di tre ore (dalle 12 alle 15, ora italiana), spari israeliani avrebbero colpito un camion con le insegne dell'Onu che portava soccorsi umanitari nel nord della Striscia: l'autista è morto. Dopo questo avvenimento l'Agenzia dell'Onu per i rifugiati palestinesi (Unrwa) ha deciso di sospendere le sue operazioni nella Striscia di Gaza perché è troppo rischioso continuare la propria attività. «L'Unrwa ha deciso di sospendere tutte le sue operazioni nella Striscia di Gaza a causa delle azioni sempre più aggressive contro le sue strutture e il suo personale», ha spiegato Adnan Abu Hasna, portovoce a Gaza della principale agenzia delle Nazioni Unite nella zona. Hasna non ha chiarito quanto durerà la sospensione. L'esercito israeliano ha reso noto che sta verificando l'incidente. Secondo quanto riferito da fonti mediche palestinesi alle agenzie di stampa, tre miliziani della Jihad islamica sono rimasti uccisi in un raid aereo israeliano nel nord della Striscia in una zona affollata a circa 150 metri da un ospedale. Anche dodici passanti sono rimasti feriti, hanno riferito le fonti. L’esercito israeliano non ha rilasciato commenti, ma ha ribadito che i miliziani palestinesi fanno deliberatamente uso di scudi umani per proteggersi. Giovedì si sono registrati altri lanci di missili Qassam contro il sud di Israele. Un razzo è caduto nei pressi di Ashdod, mentre nella notte l’aviazione israeliana ha colpito una sessantina di obiettivi di Hamas a Gaza.

MUBARAK INVITA OLMERT – Il presidente egiziano Hosni Mubarak, tra i più attivi sul fronte diplomatico internazionale nel cercare di trovare una soluzione alla crisi mediorientale, ha intanto invitato il premier israeliano Ehud Olmert al Cairo per discutere della proposta franco-egiziana per un cessate il fuoco nella Striscia.

[b]LA REPUBBLICA[/b]

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GERUSALEMME – L'emergenza umanitaria nella striscia di Gaza, sottoposta a una violenta offensiva da ormai tredici giorni e sigillata ad aiuti e stampa straniera, è ormai così insostenibile che anche gli Stati Uniti sono dovuti intervenire oggi con Israele per chiedere un ampliamento per la tregua umanitaria concordata ogni giorno per tre ore per lasciar passare gli aiuti e permettere il soccorso delle vittime. Il bilancio continua a salire: i morti sono arrivati a 765, 3.500 i feriti, mentre per parte israeliana si registra la morte di due soldati in uno scontro a fuoco con militanti di Hamas e la ripresa dei lanci di razzi Qassam dal nord della Striscia su Israele. Sono finora 11 le vittime israeliane del conflitto, di cui 4 uccise da fuoco amico. La scorsa notte ha visto uno dei più pesanti bombardamenti a est della città di Gaza mentre nel sud carri armati e soldati si sono avvicinati a Khan Yunes, secondo testimoni. Intanto un accordo di massima è stato raggiunto tra paesi occidentali e arabi su una risoluzione del Consiglio di Sicurezza dell'Onu per il cessate il fuoco.

La nuova risoluzione all'Onu. Un accordo di massima è stato raggiunto fra paesi occidentali e arabi su una risoluzione del Consiglio di Sicurezza dell'Onu su un cessate il fuoco. Secondo le fonti, restano da risolvere alcuni dettagli e non è detto che l'approvazione della bozza sia possibile già oggi. Il varo della risoluzione sarebbe "a portata di mano" secondo il ministro degli Esteri britannico David Milliband: il testo, ha detto, "molto forte", è incentrato sulla "necessità di un cessate il fuoco immediato" e permetterà all'Onu di parlare "in maniera chiara e forte". I rappresentanti di Gran Bretagna, Francia e Stati Uniti alle Nazioni Unite hanno messo a punto il testo della nuova risoluzione (che dovrebbe prevedere, oltre al cessate il fuoco immediato, anche provvedimenti per bloccare il traffico di armi e munizioni per Hamas e l'apertura dei valichi di frontiera), nel tentativo di sbloccare il processo negoziale arenato sull'iniziativa egiziana finora respinta da Hamas e tenuta in sospeso dagli israeliani.

L'Onu ferma gli aiuti. L'Onu ha accusato Israele di aver violato oggi, con il bombardamento di un mezzo di soccorso e l'uccisione di due autisti, la tregua umanitaria. Poi ha dovuto parzialmente rettificare la protesta, ammettendo che i colpi sono partiti in mattinata, prima che scattassero le tre ore di tregua. Immediato però il provvedimento: l'Unrwa, l'agenzia delle Nazioni Unite incaricata della distribuzione di aiuti, ha sospeso le operazioni per motivi di sicurezza. E la Croce Rossa accusa l'esercito israeliano di ostacolare deliberatamente i soccorsi dei feriti sul campo. L'Unrwa rifornisce di aiuti circa 750.000 palestinesi a Gaza. Il suo portavoce ha annunciato il blocco delle operazioni "finché Israele non sarà in grado di garantire la sicurezza dei nostri mezzi e dei nostri operatori".

La scoperta della Croce Rossa. Tra i feriti tratti in salvo oggi in un quartiere di Gaza City, quattro bambini rimasti in casa senza cibo e acqua accanto al cadavere della madre. Li hanno trovati gli operatori della Croce Rossa. Nell'abitazione c'erano dodici cadaveri stesi su materassi e un uomo troppo debole per alzarsi. Anche i piccoli erano in condizioni disperate, incapaci di tenersi in piedi. La casa si trova a circa 80 metri da una postazione dell'esercito israeliano. In un'abitazione vicina la Cri ha trovato altri tre persone morte e una quindicina di feriti. In tutto la Croce Rossa oggi ha rinvenuto 35 corpi nel nord e nell'est della Striscia, portando il conteggio totale delle vittime dell'operazione Piombo Fuso fino ad oggi a 765. Tra le vittime degli attacchi di oggi anche due fratellini di 6 e 13 anni, colpiti durante un attacco a un gruppo di militanti della Jihad islamica ad Abassan, nel sud della Striscia.

Gli attacchi dal Libano. Le perdite di Israele finora sono di 12 uccisi – inclusi due militari colpiti oggi nel nord della Striscia – e il ferimento di diversi altri soldati e civili. Stamane la caduta di quattro o cinque razzi katiuscia – uno ha colpito una casa di riposo ma senza fare vittime – sparati dal sud Libano sulla Galilea occidentale ha fatto temere un allargarsi del conflitto.
Ma in seguito è risultato essere un incidente isolato, opera apparentemente di un gruppo palestinese – sembra sia il Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina – che si è infiltrato nell'area sotto controllo Unifil. L'artiglieria ha risposto con alcuni colpi di cannone mentre gli Hezbollah libanesi si sono affrettati a dichiararsi estranei all'incidente che è stato condannato dal governo di Beirut.

La posizione di Israele. In giornata il premier israeliano Ehud Olmert ha ribadito che le operazioni militari a Gaza continueranno poiché Israele non ha ancora completato il raggiungimento dei suoi obiettivi. Nel corso di una visita a un comando di divisione dell'esercito nel sud, Olmert ha però aggiunto che il governo non ha ancora dato alle forze armate l'ordine "di fare tutto quanto è necessario per assicurare la calma nel sud" di Israele, ovvero la "terza fase" (l'ingresso delle truppe nei centri abitati palestinesi) approvata dal gabinetto di sicurezza del governo ieri.

Israele, dissensi interni. I media israeliani riferiscono intanti di dissensi tra il premier, il ministro della Difesa Ehud Barak e il ministro degli Esteri Tzipi Livni circa il proseguimento delle operazioni e la linea da adottare davanti agli sforzi della diplomazia internazionale per arrivare a un cessate il fuoco. Barak sarebbe più incline a una soluzione negoziale. Israele ha inviato due suoi emissari al Cairo, Amos Gilad e Shlomo Turjeman, consiglieri politici rispettivamente di Barak e di Olmert, per discutere dell'iniziativa egiziana di cessate il fuoco. Israele vuole un accordo che impedisca a Hamas di riarmarsi e garantisca una quiete permanente alla sua popolazione nel sud minacciato dai razzi.

Il caso Abu Mazen. L'iniziativa egiziana è stata però respinta a Damasco da esponenti di Hamas e dalla Jihad Islamica mentre è allo studio dei leader di Hamas a Gaza. Hamas intanto ha detto che ai suoi occhi si concluderà domani il mandato del presidente palestinese Abu Mazen (Mahmud Abbas). Ma da Ramallah è giunta la risposta del premier Salam Fayyad: Abu Mazen, ha detto, resta ancora legalmente il presidente perché, a suo dire, la legge costituzionale palestinese stabilisce che elezioni presidenziale e legislative devono svolgersi allo stesso tempo.
(8 gennaio 2009)

 

One Response to Cessate il fuoco, risoluzione dell'Onu

  1. Admin ha detto:

    L' Onu fa sempre più schifo!

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