29 dicembre 2008
Lunedì 29 dicembre: un missile Grad lanciato dalla Striscia di Gaza ha colpito un cantiere ad Ashkelon. Una persona è rimasta uccisa e altre sedici sono state ferite. (cronaca del sito di Yediot Aharonot online)

L’aviazione israeliana ha distrutto 40 tunnel lungo l’asse Phliadelphi, presso il confine israelo-egiziano, che venivano utilizzati per contrabbandare e trasportare armi e per gli spostamenti di terroristi da e verso la Striscia di Gaza controllata da Hamas. È stato anche colpito un centro di fabbricazione d’armi a Gaza, utilizzato per lo sviluppo e la manifattura di razzi Qassam.

Il secondo giorno dell’operazione dell’IDF nella striscia di Gaza (28 dic.) è iniziato con un attacco aereo su vari bersagli nel sud della Striscia di Gaza. Il lancio di razzi su Israele prosegue, molti di essi sono caduti nei pressi della città di Ashdod, a circa 40 km a nord della Striscia di Gaza, e uno ad Ashkelon. Il Ministro della Difesa Ehud Barak ha dato disposizione all’apparato di difesa di permettere il trasferimento di attrezzature e materiale medico, medicinali e generi alimentati di base nella Striscia di Gaza, attraverso il valico di Keren Shalom nella giornata di sabato 27.

Il valico sarà riaperto nel corso di lunedì 29 dicembre, per consentire a 120 mezzi pesanti carichi di aiuti umanitari e di carburante di raggiungere Gaza.

A partire dalle 11.30 di sabato mattina (27 dic.), l’IDF ha attaccato decine di obiettivi legati all’organizzazione terroristica Hamas nella Striscia di Gaza. Gli obiettivi colpiti includono centri di comando, campi d’addestramento, varie istallazioni di Hamas, laboratori per la fabbricazione di razzi, arsenali e munizioni. La gran maggioranza delle vittime è costituita da miliziani e operativi dell’organizzazione terroristica.

Baber Vaknin, 58 anni, di Netivot, è stato ucciso da un razzo Qassam che ha colpito un condominio con diversi appartamenti abitati sabato 27 dicembre. L’ala armata di Hamas, le Brigate di Izz ad-Din al-Qassam, ha rivendicato l’attacco mortale.

Il Ministro della Difesa, Ehud Barak ha illustrato i tre obiettivi dell’operazione: infliggere a Hamas un forte colpo, ottenere un mutamento sostanziale della situazione a Gaza, porre fine agli attacchi missilistici e ai lanci di razzi contro cittadini israeliani.

Il Ministro degli Esteri Livini in un briefing (27 dic.) ha dichiarato: “Questa è l’applicazione del nostro basilare diritto all’autodifesa. La responsabilità per i danni ai civili ricade su Hamas. Israele richiede il sostegno e la comprensione della comunità internazionale, poiché sta lottando contro il terrorismo”.

In un incontro con i diplomatici stranieri in Israele (28 dic.) il Ministro Livni ha affermato ancora: “Hamas usa la sua forza appositamente per colpire civili. Le nostre azioni sono mirate a minimizzare i danni ai civili. È Hamas a governare ed è quindi Hamas che mette in pericolo la popolazione di Gaza”.

In una conferenza stampa pomeridiana trasmessa dalla televisione egiziana (27 dic.), il Ministro degli Esteri egiziano Ahmed Aboul Gheit

ha duramente censurato Hamas, addossando a quest’ultima la responsabilità per la situazione attuale.

Al presidente dell'ANP, Mahmoud Abbas, durante una conferenza stampa al Cairo domenica 28 dicembre, è stato chiesto perché i feriti palestinesi non vengano trasferiti in Egitto. Prendendo la parola, il ministro degli Affari esteri egiziano Ahmed Aboul Gheit, ha fermamente attribuito la responsabilità di ciò a Hamas, invitando il giornalista a rivolgere la stessa domanda a Hamas che governa la Striscia di Gaza: Video (in arabo con sottotitoli in italiano)

Il Primo Ministro Olmert (27 dic.): “Le vite degli israeliani non possono costituire un prezzo da pagare, e Israele non esiterà a rispondere a qualsiasi atto di aggressione contro di esso. Israele non sta combattendo contro il popolo palestinese, e gli obiettivi attaccati oggi sono stati scelti con l’intento di evitare vittime civili”.

Il Presidente Shimon Peres (28 dic.): “Israele non ha alcuna ambizione su Gaza. Ma non possiamo permettere che Gaza diventi una base permanente di minaccia o persino di morte per bambini e persone innocenti”.

– Discorso del Presidente israeliano Shimon Peres (in italiano, dal quotidiano Il Messaggero del 29.12.2008)

– Articolo di Amos Oz sul quotidiano La Repubblica (27.12.2008): Israele deve difendere i propri cittadini

– Articolo di Gadi Taub sul quotidiano Corriere della Sera (28.12.2008): In Israele anche chi è per la pace sostiene i raid

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Venerdì mattina 19 dicembre, le Brigate Izz ad-Din al-Qassam di Hamas hanno ufficialmente dichiarato che la tregua di sei mesi non è più in vigore. Immediatamente dopo tre razzi sono stati lanciati dal nord della Striscia di Gaza, cadendo in aree aperte nel sud di Israele, e dei cecchini palestinesi hanno fatto fuoco su agricoltori che lavoravano nei campi dei kibbutz limitrofi alla Striscia di Gaza.

Oltre 40 razzi e colpi di mortaio sono stati lanciati sul sud di Israele dalla Striscia di Gaza durante lo scorso weekend.

Terroristi palestinesi hanno lanciato oltre 20 razzi Qassam e colpi di mortaio su Israele lo scorso lunedì, danneggiando anche delle case private a Sderot. Un lavoratore straniero di un Kibbutz è stato lievemente ferito da schegge di colpi di mortaio.

Il Primo Ministro Olmert alla riunione di Gabinetto: “Lo scorso giugno abbiamo preso una decisione sull’accordo per una tregua… La calma può però esistere soltanto finché è essa è mantenuta da entrambe le parti, e non quando una delle due lancia incessantemente razzi Qassam e colpi di mortaio… Lo Stato d’Israele saprà quando rispondere in maniera appropriata e con il necessario senso di responsabilità”.

Il Ministro degli Esteri Livni: “Non possiamo accettare una situazione in cui Hamas continua ad attaccare civili israeliaroma.mfa.gov.ilni in città e centri abitati situati in territorio sotto la piena sovranità israeliana”.

Israele protesta all’Onu sull’incremento dei lanci di razzi da parte palestinese (in inglese)

 

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