[b]NAPOLITANO IN ISRAELE: CONFERMA I RAPPORTI DELL'ITALIA CON L'IRAN[/b]
[b]NAPOLITANO: ANTISEMITISMO NON SUPERATO MA IN ITALIA E' LIMITATO[/b]
[b]23 nov. – 'Il Presidente italiano, alla vigilia del suo arrivo in Israele per una visita di tre giorni, conferma che il suo paese mantiene legami economici con l'Iran[/b]'. Questo il titolo con cui il quotidiano israeliano Yedioth Ahronoth lancia stamane l'intervista rilasciata dal Capo dello Stato in previsione del viaggio che lo portera' da domani a Tel Aviv, Gerusalemme e Betlemme.
'L'Italia ha rapporti economici importanti con l'Iran cosi' come con altri paesi del medi oriente', dice Napolitano nella versione inglese della sua intervista, 'al tempo stesso l'Italia e' ben cosciente delle preoccupazioni da parte israeliana nei confronti dell'Iran e condivide iniziative che sono in corso come parte delle risoluzioni del consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite allo scopo di limitare le possibilita' di sviluppo del progetto nucleare iraniano e impedire che Teheran si volga alla produzione militare nucleare'.
'Si tratta di una dichiarazione inusuale da parte di un presidente italiano' commenta il quotidiano, 'dal momento che il suo ruolo gli impedisce di prendere parte nel processo di elaborazione della linea politica del suo paese, ed i suoi interventi sono accettati senza proteste dall'opinione pubblica italiana e dal mondo politico'.
'Il dialogo culturale tra Italia ed Israele e' molto profondo', prosegue Napolitano nell'intervista, 'gli Italiani ammirano la nuova cultura israeliana'. Napolitano, aggiunte lo Yedioth Ahronoth, 'e' il primo presidente italiano ad essere stato esponente del partito comunista, ed anche il primo esponente di sinistra a dire che l'antisionismo e' una forma di antisemitismo'. (Agi)
[b]NAPOLITANO: ANTISEMITISMO NON SUPERATO MA IN ITALIA E' LIMITATO[/b]
[b](ASCA) – Roma, 24 nov – '''Ho pubblicamente condannato l'antisionismo, come subdola forma di antisemitismo.[/b]
Purtroppo l'antisemitismo non e' un fenomeno storico superato, comunque si travesta anche se, fortunatamente, credo di poetr dire che nel nostro Paese ha manifestazioni molto limitate''. Lo afferma il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, in un'intervista al quotidiano Yedioth Ahronoth, ripresa dal Corriere della Sera, alla vigila del suo viaggio in Israele. '''La presenza degli ebrei italiani nella vita del nostro Paese – sostiene Napolitano – con la tragica eccezione del periodo delle persecuzioni razziali del fascismo, e' sempre stata intensa e importante in tutti i campi: dalla scienza alla politica alla letteratura''. Non solo, continua, ''furono migliaia, fra i venti e i trentamila'', gli ebrei italiani e anche stranieri che durante il fascismo ''trovarono accoglienza e protezione in Italia'' e vennero ''ospitati e protetti, spesso da perfetti estranei, in gradissimo numero in istituti religiosi''.
Il messaggio di cui '''sono portatore'' in questo viaggio in Israele, assicura Napolitano, e' '''anzitutto una conferma della volonta' dell'Italia di continuare a mantenere ed accrescere tutti i legami politici, economici, culturali oggi esistenti'' tra i due Paesi. Nel corso degli incontri che il Presidente della Repubblica avra' in Israele '''daro' conferma – assicura lo stesso Napolitano – della volonta' dell'Italia di contribuire in tutti i modi possibili, in tutti i campi, dalla politica alla cultura all'economia, al progresso della societa' israeliana come pure allo sviluppo dell'auspicabile successo del processo di pace tra Israele e palestinesi, fra Israele e i paesi confinanti''.
Le relazioni tra Italia e lo Stato d'Israele, continua il Presidente della Repubblica, '''fin dalla nascita dello Stato sono sempre state molto buone, indipendentemente dal coloro politico dei governi dell'uno e dell'altro paese. Ci uniscono antichi ideali. Ed e' un fatto – aggiunge – che il movimento sionista si ispiro' in non piccola parte al pensiero di Giuseppe Mazzini, a una visione universalista delle aspirazioni all'indipendenza nazionale dei nostri popoli, di tutti i popoli''.
fdv/dnp/rob
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A me viene da pensare, quando sostiene che l'antisemitismo sia pressochè irrilevante, che lui ed io viviamo in Paesi del utto diversi.
Piero P.