L'industria palestinese della morte
[b]Un articolo di Deborah Fait[/b]
Finalmente un ambasciatore che non fa la bella statuina e risponde per le rime a un ex ministro degli esteri che continua a esternare stupidaggini su qualcosa di cui non ha mai capito niente.
Le esternazioni di D'Alema riguardano come sempre hamas, evidentemnente considerata un'organizzazione pacifista, e Israele, paese nei confronti del quale non riesce a nascondere l'antipatia, a volte violenta, piu' spesso furbescamente e ipocritamente nascosta dietro quel sorrisino beffardo e di superiorita' che fa rabbrividire anche le mummie.
Dunque D'Alema dice per l'ennesima volta "Israele deve negoziare con hamas" e l'ambasciatore Gideon Meir gli risponde "negoziare con hamas significa negoziare sulla misura delle nostre bare".
"Non credo di aver detto nulla di scandaloso", ribatte , piccato, Dalema che continua a fingere di non capire e che non ama essere ripreso dal rappresentante del Paese che considera emblema del male perche' si difende disperatamente dal terrorismo.
Israele dovrebbe negoziare con un gruppo di terroristi che dalla sua fondazione non fa segreto dello scopo della sua esistenza, distruggere Israele, e lo scrive in modo molto chiaro sul documento di costituzione dell'organizzazione?
Negoziare con chi da 8 anni bombarda il sud di Israele?
I negoziati si fanno tra paesi nemici che, pur odiandosi, si riconoscono l'un l'altro ma qui abbiamo un' organizzazione che , col terrore e le minacce, ha vinto delle elezioni burla prendendo possesso di Gaza, imprigionandone tutta la popolazione e ammazzando in una guerra civile piu' di 300 palestinesi di fazioni avverse, comprese donne e bambini.
Stiamo parlando, D'Alema, di una gruppo di terroristi che affama la sua gente per renderla piu' feroce in modo da avere sempre carne da macello.
Con questi dovremmo negoziare, D'Alema?
Con belve assetate di sangue che riempiono i tetti delle loro case di vecchi, donne e bambini sperando che, qualche colpo di mortaio israeliano colpisca le case e ne faccia strage?.
I palestinesi conoscono bene l'arte della propaganda e sanno che basta poco perche' il mondo condanni severamente Israele senza chiedersi come mai intorno alle rampe di lancio dei terroristi giochino sempre sciami di bambini.
Il mondo non si chiede neppure perche' le rampe siano sistemate nei cortili delle case private, non gliene potrebbe fregar di meno, la cosa importante e' urlare contro Israele quando risponde al lancio incessante dei missili.
Un parlamentare di hamas, Fathi Hammad, ha dichiarato due settimane fa alla TV di Al Aqsa:
" I nemici di Allah non hanno ancora capito che i palestinesi hanno perfezionato un metodo di "cercatori di morte".
"Per il popolo palestinese, continua Hammad, la morte e' diventata un'industria in cui eccellono i vecchi e le donne coi loro figli.
Questo deriva dal fatto che abbiamo fatto scudi umani delle donne, dei bambini, degli anziani e dei mujahideen al fine di contrastare la macchina da guerra sionista.
Noi amiamo la morte come i nostri nemici amano la vita".
E Israele dovrebbe negoziare con questa gente?
E' vero che Fatah ha fatto e fa esattamente le stesse cose, Arafat e' stato uno dei piu' grandi sponsor di scudi umani e il piu' grande assassino del suo popolo ma, al momento Abu Mazen si sta dimostrando piu' malleabile al dialogo anche perche' sa che solo Israele puo' salvargli la vita e la careghetta sotto al sedere.
Quello che piu' sconvolge non e' la barbarie palestinese cui siamo tristemente abituati , ma il non poter capire come questa masnada di assassini possa suscitare tanta simpatia in occidente.
Se una qualsiasi popolazione del mondo facesse una minima parte delle porcherie disumane di cui si macchiano i palestinesi fino ad ammazzare i loro bambini pur di poter fare propaganda contro Israele, sarebbe relegata in men che non si dica fuori dalla sovieta' civile.
Perche' Amnesty International non si mette a urlare contro questa barbarie?
Si riempiono la bocca dei bambini soldato dell'Africa e non dicono una parola sui bambini palestinesi costretti a morire per ordine di chi dovrebbe proteggere la loro vita e permettere loro di essere bambini non terroristi in erba o scudi umani.
Quante generazioni dovranno passare, se un giorno ci sara' la pace, perche' i palestinesi si liberino del veleno della ferocia iniettato loro nel momento della nascita per poi esserne nutriti per tutta la vita?
Massimo Dalema non capisce niente di tutto questo, lui li ama, lui ci odia.
Come odiano Israele tanti altri che in Italia non si sono ancora liberati l'anima dal virus antisemita, sia esso di matrice fascista o comunista non ha nessuna importanza. C'e' , e' forte, e' tossico e non esiste vaccino.
L'odio e' contro l'idea dell'ebreo, contro la cultura, contro l'intelligenza ed e' per questo che la Santa Inquisizione bruciava i libri, e' per questo che Hitler bruciava i libri, e' per questo che gli ucraini complici dei nazisti toglievano gli occhi ai rabbini e poi li costringevano a ballare nudi prima di sparargli in pancia e farli morire lentamente.
Gli occhi, dentro ai quali c'e' la luce dell'anima, e' la prima cosa di cui li privavano.
E' per questo che gli arabi colpiscono spesso le sinagoghe o le scuole ammazzando chi vi sta dentro ed e' sempre per questo motivo che una settimana fa hanno voluto fare strage dei ragazzi della Yeshiva' di Gerusalemme.
Hanno colpito una casa di studio, hanno voluto addormentare per sempre il pensiero, la luce della mente e dell'intelligenza e dello spirito in otto giovani vite.
Loro, quelle belve prive di ogni sentimento umano che non sia l'odio.
Chi odia Israele non vede quello che avviene nel mondo, non gli interessa, morti, ingiustizie, distruzioni non li toccano.
Le monache e i monaci tibatani si sono ribellati all'occupazione cinese e la loro rivolta e' stata subito repressa. Lhasa e' diventata una citta' dove ieri i carriarmati cinesi calpestavano il sangue di morti e feriti, tutti disarmati.
" E' un macello" ha detto uno studente italiano in vacanza a Lhasa.
Tempo una settimana e nessuno ne parlera' piu' , come nessuno parla piu' dei monaci ammazzati in Birmania.
Il Vate Vattimo, i comunisti italiani, i diliberti, quei traditori disgustosi che si fanno chiamare "ebrei contro l'occupazione" , hanno protestato contro la Cina?
Hanno deciso di boicottare la Cina e le Olimpiadi?
No, naturalmente, non abbiamo letto nemmeno una parola, non hanno mai detto una sola parola contro la distruzione del Tibet e il genocidio della sua popolazione inerme.
Cosa gliene frega ai vigliacchi? La Cina non e' Israele, i cinesi non sono ebrei da condannare, facciano quello che vogliono.
I Tibetani sono assassinati e tenuti in schiavitu' da piu' di mezzo secolo? E chi se ne frega, mica sono palestinesi, mica sono terroristi, mica hanno il petrolio.
I tibetani sono gente pacifica che prega e soffre in silenzio e quando non ne puo' piu' e si ribella, nessuno li ascolta.
I tibetani sono soli, come sono soli altri popoli disperati, il mondo non ha tempo per loro, ha i palestinesi da mantenere e da coccolare.
I vigliacchi si battono contro le democrazie perche' sanno che nessun danno gliene verra' mai, i vigliacchi difendono i terroristi che hanno come controparte l'ebreo tra gli stati, quel Israele che loro odiano con tutta l'anima nera che hanno.
I vigliacchi non capiscono le democrazie, le usano per i loro scopi razzisti e se la democrazia e' quella israeliana sbavano di odio e di rabbia e boicottano tutto, boicottano soprattutto i libri, la cultura, la luce dell'intelligenza di cui essi sono privi.
Come i nazisti di un tempo amano distruggere, come i nazisti di un tempo vorrebbero vedere scomparire gli ebrei di Israele nel fuoco del terrorismo arabo, forti della loro ignoranza della storia, completamente conquistati dalla violenza e dalla barbarie di chi vuole arrivare ad annientare Israele.
Buone Olimpiadi, vigliacchi!
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