CINQUE VERBI PER SOLLEVARSI DALL'EGITTO, PER USCIRE DA AUSCHWITZ
[img]/new/e107_images/newspost_images/news-nl_21_32.jpg[/img] [b]Lezione di Haim Baharier
e due canti della tradizione ebraica
affidati all'interpretazione di Manuela Cantoni Camerini[/b]
Domenica 27 gennaio 2008, ore 11.00
Teatro Franco Parenti – Via Pier Lombardo, 14 – Sala Grande
Ingresso libero fino ad esaurimento posti con prenotazione obbligatoria al numero 02/599944700
La Shoah è dell'Occidente.
Le nazioni dell'Occidente hanno sancito una giornata per non dimenticare. Per pensare, per aprirsi al percorso del pentimento.
Al tempo che passa e appanna la memoria, che sottrae i testimoni, non si vuole aggiungere una distanza interiore perché stretti dal timore che quel male assoluto possa in qualche modo 'ridimensionarsi'. 'Elaborare' sembra parola sospetta, presagio di revisioni aberranti.
Dal cuore dell'identità che si voleva annientare, dalla tradizione ebraica, Haim Baharier trae un percorso che supera la memoria celebrativa. Si può smontare e debellare la logica che porta al campo di sterminio di Auschwitz, si può emergere dal lutto senza dimenticare.
Perché la notte più buia è un'alba che viene. Edmond Fleg
Ingresso libero fino ad esaurimento posti con prenotazione obbligatoria al numero 02/599944700
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