La Sinagoga Beth Shlomo , ora Centro Studi Ebraici ospita anche l’associazione ADI (Amici Di Israele) che gestisce il Museo dedicato al contributo dei volontari Ebrei che combatterono durante la Seconda Guerra Mondiale inquadrati nell’esercito britannico, tra i quali ci fu la Brigata Ebraica.
Nell’immediato dopoguerra Milano divenne, per la sua posizione geografica, il maggior Centro di raccolta in Europa per i profughi Ebrei. L’ex sede dei Fasci di Combattimento di via Unione 5 divenne il centro logistico dell’ Aliah Beth (emigrazione clandestina in Eretz Israel) e qui i sopravvissuti crearono la loro sinagoga che oggi è il Beth Shlomo.
Furono circa quarantamila i membri della popolazione ebraica nella Terra di Israele che si offrirono volontari per partecipare allo sforzo bellico contro i nazisti, inquadrati come soldati palestinesi in unità Ebraiche all’interno dell’Esercito Britannico.
Alla fine della guerra questi soldati furono tra i primi ad aiutare i sopravvissuti mettendo a disposizione le loro capacità organizzative e le loro infrastrutture logistiche. Come soldati dell’Esercito Britannico potevano muoversi tra le zone occupate dell’Europa, e in maniera clandestina raccogliere i profughi portandoli in Italia con i loro automezzi militari e prepararli per la futura vita in Eretz Israel. Il loro apporto non si limitò solo allo sforzo bellico, ma divennero famosi poiché si prodigarono subito per aiutare la popolazione civile e riorganizzare le comunità ebraiche riaprendo scuole e sinagoghe.
Questa è una storia della Milano e dell’Italia del Dopoguerra che non può essere dimenticata.
Il Beth Shlomo oltre alle sue attività ospita la sinagoga dei profughi di via Unione 5 ancora con le sue sedie, i suoi arredi ed i suoi Testi Sacri.
Vi chiediamo uno sforzo per aiutare a mantenere questa storia viva per le prossime generazioni e ringraziamo anticipatamente tutti coloro che vorranno fare una donazione per coprire le spese annue previste.
Cari Amici di Israele,
È passato il 2020 e siamo ancora qui. Nonostante tutte le difficoltà legate alla pandemia del Covid 19, che ha colpito duramente in tutto il mondo, siamo ancora qui per difendere Israele con la sua cultura millenaria, la sua meravigliosa diversità e la sua vivace democrazia. Anche Israele si sta difendendo dalla pandemia, e come al solito si fa notare per la sua determinazione, lungimiranza ed efficienza. Ad oggi Israele è al primo posto nel mondo per il numero delle persone vaccinate contro il Covid 19 ed è previsto che tutta la sua popolazione, più di 9 milioni di persone, verrà vaccinata entro il mese di marzo 2021! Nell’arco del 2020 Israele ha firmato accordi di pace con diversi paesi Arabi fino ad allora nemici, un processo di riconciliazione e di riconoscimento previsto a continuare anche nel 2021. L’antisemitismo/antisionismo purtroppo continua a dilagare in tutto il mondo, prevalentemente di matrice islamica radicale (ma non solo) e rappresenta una grave minaccia per le antiche e radicate comunità ebraiche autoctone. Nonostante ciò, siamo entrati nel 2021 pieni di speranze per un anno migliore, e con la speranza di riprendere al più presto il lavoro da dove lo abbiamo lasciato. Vi ringraziamo per aver dimostrato fiducia nei confronti della nostra Associazione che grazie al vostro aiuto è riuscita ancora ad essere un punto di riferimento nel panorama culturale e divulgativo milanese ed italiano, promuovendo tante iniziative volte all’ampliamento della conoscenza della cultura ebraica, alla promozione della pace e del dialogo, alla lotta contro l’antisemitismo e BDS, ed alla corretta informazione su Israele. Vi ricordiamo che la famiglia ADI è composta dal ADI nazionale (con sede a Milano), ADI Lazio (Presidente Luigi Diamante), ADI Trentino-Alto Adige – Sud Tirolo (Presidente Loris Facinelli), ADI Piemonte (con la presidentessa avv. Tiziana Marengo) e ADI Friuli-Venezia Giulia (Presidentessa Anat Hila Levi). La nostra sede centrale di Corso Lodi 8/c a Milano è anche la sede del Centro Studi della Brigata Ebraica con annesso il Museo della Brigata Ebraica www.brigataebraica.it e una mini-biblioteca dedicata all’Israele ed all’Ebraismo. Condividiamo lo spazio, inoltre, con la sinagoga Beth Shlomo, una sinagoga originaria dal campo di internamento di Ferramonti, arrivata a Milano con la Brigata Ebraica ed aperta a tutti (una vera rarità in Italia). In questo periodo, visto l’impossibilità di organizzare eventi in presenza, stiamo sviluppando le nostre iniziative via internet, ma non vediamo l’ora di potervi incontrare di persona alla festa di Yom Haazmaut o al corteo del 25 Aprile sotto lo striscione della Brigata Ebraica. Se volete sostenere l’associazione Amici di Israele con una donazione (la parte dell’affitto che paga l’associazione per la sede/centro culturale è di 2.500 Euro all’anno) o se avete idea di un possibile sponsor contattateci via mail o telefono, potete anche effettuare un versamento sul conto banco posta indicato di seguito:
Continue reading »
AMBASCIATA
Website
https://embassies.gov.il/rome
Facebook
https://www.facebook.com/IsraelinItaly
Twitter
https://twitter.com/IsraelinItaly
Instagram
https://www.instagram.com/israelinitaly/?hl=it
Youtube https://www.youtube.com/channel/UCMkeWqNKi2qXbRd_WmKRtpQ
AMBASCIATORE
Facebook
https://www.facebook.com/AmbasciatoreIsraele
Twitter
https://twitter.com/AmbEydar
https://www.gofundme.com/f/aiuta-il-beth-shlomo
Eugenio Josef Schek organizza questa raccolta fondi
- Creata 3 giorni fa
- Missioni, religioni e chiese
Il Beth Shlomo, è un’istituzione esistente a Milano fin dai primissimi giorni dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale.
La sua origine storica è la sinagoga del campo di internamento di Ferramonti (Calabria) nel quale il regime fascista rinchiuse alcune centinaia di Ebrei stranieri presenti in Italia allo scoppio della guerra. La sinagoga con alcuni di loro arrivò a Milano al seguito delle truppe alleate.
In quei mesi Milano divenne la base principale utilizzata dalle Unità Ebraiche dell’Esercito Britannico, tra le quali la Brigata Ebraica, per organizzare il recupero degli scampati dai campi di sterminio e la loro emigrazione verso una nuova vita in Terra di Israele.
I profughi venivano raccolti in Palazzo Odescalchi, in via Unione 5 dove i soldati li aiutarono a fondare una piccola Sinagoga utilizzando gli arredi di quella di Ferramonti.
Alcuni di questi profughi infine si stabilirono a Milano e diedero continuità alla piccola sinagoga dandole il nome di Beth Shlomo.
Per le sue azioni meritorie e culturali il Beth Shlomo ha ricevuto dal Sindaco Pisapia l’Ambrogino d’Oro, la massima riconoscenza del Comune di Milano.
Oggi Il Beth Shlomo oltre a mantenere la sua funzione di sinagoga ospita anche un Museo del campo di Ferramonti e della Brigata Ebraica.
Ora, purtroppo, a causa delle crisi di questi anni, il Beth Shlomo si trova in difficoltà finanziarie e deve pagare molto a breve 25.000 Euro per canoni di affitto al Comune onde evitare lo sfratto e poter invece negoziare un nuovo contratto di affitto più sostenibile.
Per ulteriori informazioni sul Beth Shlomo, la sua storia, quella del campo di Ferramonti e quella delle Unità Ebraiche che combatterono nell’Esercito Britannico Visita il nostro sito Web
Grazie fin d’ora per qualsiasi contributo che ci lascerai
Anche quest’anno l’Associazione organizza il consueto viaggio in Israele
Il prezzo previsto, per persona in una camera doppia, per un gruppo di 20 persone minimo è di 1,700 Euro per persona
Giorno 1
Arrivo in Israele, trasferimento a Gerusalemme, cena e pernottamento in hotel (Gold/Prima Park o similare).
Giorno 2
Visita dei seguenti luoghi di Gerusalemme :
– Visita al Kotel (Muro del Pianto). Durante i grandiosi lavori di ampliamento voluti da Erode il Grande,
Continue reading »
Ambasciatore Dror Eydar
Eccoci di nuovo qui, alle soglie del nuovo anno ebraico, a cercare di rinnovarci, di essere mondati dai turbamenti dell’anno trascorso, dalle sue maledizioni, dalle sue malattie, dalle sue frustrazioni.
Eccoci qui, a cercare di essere benedetti e di realizzare nel prossimo anno ciò che non abbiamo fatto in tempo o non siamo riusciti a realizzare nell’anno appena passato.
I nostri maestri insegnano nella Mishnah che ci sono diversi tipi di Rosh Hashanah. Oggi, infatti, il popolo ebraico regola il tempo su almeno due calendari: il calendario generale e il calendario ebraico.
Secondo il computo del tempo universale, abbiamo altri quattro mesi fino alla fine dell’anno.
Sulla base di questo calendario gestiamo principalmente l’anno finanziario e quello materiale. Ma secondo il calendario ebraico, stiamo terminando l’anno associato al nostro ciclo di vita mentale e spirituale.
Nel mondo agricolo, siamo in questo momento nel periodo del raccolto. Il grano che è maturato durante l’estate, viene ora raccolto, provvista essenziale per l’inverno.
Anche nel nostro mondo personale, raccogliamo le nostre azioni, tiriamo le somme sulla nostra vita, su quello che abbiamo passato durante l’anno trascorso.
Rosh Hashanah nella tradizione ebraica è chiamato “Giorno del giudizio”.
La grazia e il perdono arriveranno più tardi, nel Giorno dell’Espiazione, lo Yom Kippur. Ma prima di tutto, prima della grazia, la resa dei conti generale deve essere fatta con giustizia, senza falsificazioni:
“Oggi saranno sottoposte a giudizio, le creature del mondo”, così si afferma nella preghiera di Rosh Hashanah.
La condizione, perché dopo giunga il perdono, è un esame approfondito delle nostre azioni, come in un processo, cioè uno sguardo rigoroso e veritiero sullo stato della nostra vita. Dove abbiamo fatto bene e dove no, dove siamo riusciti e dove abbiamo perso l’occasione.
E poi, è importante che sappiamo perdonare. Perdonare noi stessi, le nostre mancanze, la nostra chiusura mentale; accettare noi stessi con grazia, carità e misericordia.
È importante poi perdonare gli altri per gli errori che hanno commesso nei nostri confronti, a livello personale, o nei nostri confronti come parte della società.
Così è possibile giungere raccolti alla festa di Sukkot, la “Festa delle Capanne”, che è anche la festa del raccolto a fine estate, e stendere una Sukkah di pace su di noi e sulle nostre anime, sulle nostre famiglie e sul nostro popolo, sul nostro mondo e sull’intero universo.
Lo Stato di Israele e l’Italia, assieme al mondo intero, stanno affrontando molti problemi, parallelamente alla lotta quotidiana contro un’epidemia mondiale.
Ci sono stati momenti in cui abbiamo pensato, che presto, sarebbe stato tutto alle nostre spalle, e poi siamo stati sorpresi da un’altra ondata.
Ma non bisogna arrendersi.
Accanto ai problemi e alle cadute, vediamo con stupore l’umanità affrontare coraggiosamente una malattia che prima non conoscevamo; veniamo a conoscenza della potenza dello spirito umano. Mentre siamo in corsa, troviamo soluzioni che, anche se non perfette, danno una speranza.
Auguro al popolo d’Israele e al popolo italiano in generale, e alle comunità ebraiche presenti in questo paese in particolare: un anno buono e dolce, un anno molto più sano, un anno di gioia, un anno fruttuoso; Un anno in cui tutti compiremo buoni progressi, sia a livello personale sia a livello pubblico e nazionale.
Mi piace concludere con la strofa di un noto piyyùt, che il mio compianto padre che era un cantore nella nostra sinagoga cantava la notte di Rosh Hashanah, come in molte comunità ebraiche in Israele e nel mondo.
Il piyyùt è stato scritto nel tredicesimo secolo a Girona, Spagna, dal rabbino cabalista Avraham Hazan:
“La piccola sorella
dispone le sue preghiere,
evoca le sue lodi,
o Signore, guariscila dai suoi mali.
Termini l’anno con le sue maledizioni,
inizi l’anno con le sue benedizioni”.
Amen.
Dror Eydar
Ambasciatore d’Israele in Italia
Il consiglio comunale di Frosinone ha approvato la delibera avente ad oggetto l’adozione della definizione operativa di antisemitismo.
Il documento fa seguito alla partecipazione del Comune di Frosinone all’evento in videoconferenza, di carattere nazionale, “L’adozione della definizione di antisemitismo dell’IHRA (Alleanza internazionale per la memoria dell’Olocausto): uno strumento concreto nella lotta all’antisemitismo ed un onore per l’Italia”, a cui ha preso parte, in rappresentanza dell’ente, l’assessore Riccardo Mastrangeli. Nel corso del dibattito virtuale, era stata annunciata la presentazione della mozione, che avrebbe visto insieme maggioranza e minoranza, quale strumento di contrasto ad ogni forma di intolleranza, al fine di ribadire i valori della pace, della coesione sociale, della solidarietà, della cultura dell’ascolto, così come sottolineato anche dal sindaco, Nicola Ottaviani, in occasione della Giornata della Memoria, durante la visita con Luigi Yitzhak Diamanti (Associazione “Amici di Israele”) all’Istituto Turriziani, incontrando una rappresentanza degli studenti. Tra i comportamenti antisemiti indicati nella definizione dell’Ihra vi sono: negare al popolo ebraico il proprio diritto all’autodeterminazione; adottare due misure diverse aspettandosi da Israele un comportamento non atteso o richiesto a nessun’altra nazione; usare i simboli e le immagini associate all’antisemitismo classico per caratterizzare Israele e gli israeliani; tracciare paragoni tra la presente politica d’Israele e quelle dei nazisti; ritenere gli ebrei collettivamente responsabili per le azioni dello Stato d’Israele. Mentre le critiche rivolte a Israele “che siano simili a quelle mosse a qualsiasi altro Paese” non possono essere considerate antisemite.
La mozione, illustrata da Danilo Magliocchetti, impegna il consiglio comunale ad attivarsi nelle sedi opportune per fare in modo che la definizione operativa di antisemitismo sancita dall’IHRA nella sua integrale definizione ed esemplificazioni, diventi patrimonio culturale e giuridico comune, secondo quanto sollecitato nella Risoluzione con raccomandazioni del Parlamento Europeo “Lotta contro l’antisemitismo”, finalizzata a rifuggire, respingere, condannare e contrastare, in qualsiasi forma, ogni atto, dichiarazione, atteggiamento, individuale o collettivo, ogni forma di pregiudizio, ogni movimento, propaganda, iniziativa e comunque ogni condotta, attiva od omissiva, individuale o collettiva che esprima, comporti, denoti o abbia come conseguenza diretta o indiretta l’ostilità, l’avversione, la denigrazione, la discriminazione, la lotta o la violenza contro gli Ebrei, i loro beni e pertinenze, anche religiosi o culturali. Ferma condanna anche di segni, simboli, oggetti, immagini, riproduzioni che esprimano, direttamente o indirettamente, pregiudizio, odio, avversione, ostilità, lotta, discriminazione o violenza contro gli Ebrei o negazione della Shoah e di ogni altra violenza, discriminazione o persecuzione abbia avuto, nella storia, destinatari o vittime gli Ebrei.
Giovedì 21 gennaio 2021 ore 21.00 il Museo della Brigata Ebraica con il patrocinio della SSML LIMEC presenta:
Le nuove frontiere dell’antisemitismo: da chi nega la Shoah a chi la vede ovunque.
Interverranno Andrea Bienati (Docente di Storia e Didattica della Shoah – ISSR Milano) e Stefano Scaletta (Ricercatore – Università del Piemonte Orientale). Modera: Davide Romano, direttore del Museo della Brigata Ebraica
Ora: 21 gen 2021 09:00 PM
Entra nella riunione in Zoom
https://us02web.zoom.us/j/82130989664?pwd=cm1BajlkTUtEQ0V0TmwrQmswYnJSUT09
ID riunione: 821 3098 9664
Passcode: 498368
Segna l’appuntamento
Webinar in lingua italiana con Nadav Davidovich, direttore del dipartimento di Salute Pubblica della Ben Gurion University del Negev.
Mercoledì 20 gennaio, ore 19.00, con possibilità di porre domande
Piattaforma utilizzata Zoom.
Iscriviti in anticipo per questo webinar:
https://us02web.zoom.us/webinar/register/WN_tCLGJwp7QQC-wLg2LYXFDQ
Dopo l’iscrizione, riceverai un’email di conferma con le informazioni necessarie per entrare nel webinar.
L’evento è organizzato dalla Associazione degli Amici della Ben Gurion University in Italia e Ticino.
Con il patrocinio della Comunità Ebraica di Milano e della Fondazione Goren-Monti-Ferrari di Lugano
Il Professor Nadav Davidovich è Direttore del dipartimento di Salute Pubblica presso la Ben Gurion University del Negev.
Epidemiologo, e specialista di salute pubblica.
I suoi principali campi di ricerca includono il sistema sanitario di Israele, la politica sanitaria, la salute pubblica, la promozione delle buone pratiche, e la salute globale. Tra le varie lingue parlate c’è anche l’italiano
Segna l’appuntamento
Amici DI Israele ti sta invitando a una riunione pianificata in Zoom.
Argomento: LA NASCITA E L’IDEOLOGIA DELL’ISLAM RADICALE MODERNO. Viaggio nel radicalismo islamico, dalle origini all’ISIS Con Niram Ferretti e Stefano Piazza. Modera: Davide Romano
Ora: 3 dic 2020 09:00 PM Roma
Entra nella riunione in Zoom
https://us02web.zoom.us/j/81880352373?pwd=bnBWM3E3ZFRQdFh0TVZBenFaVUd1UT09
Continue reading »
Articoli recenti
- L’Associazione amici di Israele augura a tutti i suoi soci e sostenitori un buon natale e felice 2022
- Associazione Beth Shlomo organizza questa raccolta fondi
- Gli auguri dell’Ambasciatore Dror Eydar per Rosh Hashana 5782 (2021)
- Frosinone, consiglio adotta strumento contro l’antisemitismo.
- Rinnovo iscrizione ADI 2021
Cloud Articoli